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Claudio Crippa e Ugo Pozzi presso la sede Nadar

35 anni nella Stampa e Finitura: la garanzia Nadar

Firma e logo di Claudio Crippa 35 anni esperienza NadarIl 2021 è l’anno che segna i 35 anni di esperienza professionale di Claudio Crippa, titolare di Nadar Srl, nel settore della stampa professionale e della finitura. Qual è il bagaglio professionale di Crippa?

Una parte della storia lavorativa del titolare l’abbiamo rivisitata in occasione del festeggiamento dei 30 anni di esperienza.

A cinque anni di distanza, vogliamo concentrarci sui primi anni di attività di Crippa nel settore: gli anni della formazione.

1986 – 2021: da Sergros a Nadar a fianco di Ugo Pozzi

Nel 1986 l’appena 21enne Crippa è entrato a far parte di Sergros, allora azienda leader nell’ambito della stampa e della finitura, e importatore del marchio Duplo per l’Italia. È proprio presso Sergros che Crippa ha seguito il primo corso di formazione aziendale per la proposizione dei prodotti a marchio Duplo, e in particolare dello storico modello DP-3000 (off-set) e dei duplicatori M-830 e M-850.

Claudio Crippa e Ugo Pozzi presso la sede Nadar
Claudio Crippa e Ugo Pozzi con il libro fotografico dedicato alla figura di Nadar.

Il mentore principale di Crippa all’inizio della sua carriera è stato Ugo Pozzi, socio fondatore di Sergros nel 1977, e presidente fino al 2005, anno in cui è andato in pensione.

Di rappresentanti ne sono passati a decine, davvero tantissimi – ci ha detto Pozzi, con cui abbiamo fatto una piacevole chiacchierata in un pomeriggio di autunno, e che ci è venuto a trovare in sede di recente per uno scambio di auguri di fine anno – Ma Claudio Crippa è rimasto sempre presente, è stato sempre con noi, tra alti e bassi, fedele all’azienda“.

Crippa è rimasto con Sergros per ben 25 anni, fino al 2011. Era l’ottobre di dieci anni fa, infatti, quando Claudio Crippa ha lasciato Sergros, per lanciare un’attività indipendente come socio al 50% di Q&C Consulting Srl, promuovendo i marchi Xerox e Duplo e assumendo la direzione dell’Unità operativa di Monza e Brianza. E a fine 2014, da questa esperienza di transizione è nata Nadar Srl.

Durante gli anni di Sergros, era un modo diverso di lavorare. Con Crippa, abbiamo sempre lavorato con una certa sintonia; una modalità di lavoro che forse nel mondo presente non esiste più. Forse è andata un po’ persa. Allora non c’era una vera e propria gerarchia: c’era molta fluidità, e anche se io effettivamente ero il responsabile diretto di Crippa, si lavorava tutti insieme per raggiungere l’obiettivo comune.<span class="su-quote-cite">Ugo Pozzi</span>

Anche la modalità di relazione con il cliente era diversa: “La concorrenza era certamente meno agguerrita nei miei anni – ha spiegato Ugo Pozzi – E c’erano molto più tempo, molte più risorse e molta più volontà per coltivare in modo diretto la relazione con i clienti. Oggi le cose sono cambiate per molte aziende“.

35 anni di attenzione al cliente

Claudio Crippa e Ugo Pozzi presso la sede Nadar
Crippa e Pozzi con la piegatrice Duplo DF-1200 presso lo showroom di Nadar, dicembre 2021

Ed è proprio in questo ambito che Nadar Srl vanta la differenza principale nei confronti dei concorrenti: il punto di forza su cui si basa l’azienda di Crippa è proprio l’attenzione costante, professionale e competente verso tutte le esigenze della clientela. Un’attitudine che è frutto dei preziosi anni di formazione condotti fianco a fianco di leader come Pozzi.

Pozzi oggi ha 74 anni e si gode al pieno la vita da pensionato: la compagnia dei nipotini, i lavori in casa, il giardinaggio, e la passione per i bonsai. Ci ha raccontato come ha affrontato il passaggio dalla professione alla pensione.

Quando mi sono ritirato dall’attività lavorativa, ho coscientemente deciso di chiudere la saracinesca su questa parte della mia vita. Non ho voluto continuare a interessarmi al mondo lavorativo. Io ero pronto psicologicamente e ho voltato pagina da un giorno all’altro. Ma la pensione è qualcosa da programmare, verso cui avviarsi in modo graduale. Per chi si avvia verso questo traguardo: iniziate a ridurre gli orari o le giornate di lavoro, ed ad interessarvi ad altro al di fuori dell’azienda. Così da muoversi in modo organico, graduale e progressivo dal vecchio stile di vita a quello nuovo.<span class="su-quote-cite">Ugo Pozzi</span>

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